Washington, 4 aprile del 1949, in Italia si apri il dibattito circa lÆadesione dellÆItalia nella Nato e fu uno dei dibattiti parlamentari pi¨ cruenti della storia del giovane parlamento, sorto dalle ceneri del fascismo
E dallÆorrore della seconda guerra mondiale.
La discussione parlamentare dur= per una decina di giorni e tracci= una profonda e duratura linea politica per i 50 anni a venire.
La scelta Atlantica provoc= dissidi e fratture tra gli schieramenti politici.
Di tutto ci= ne abbiamo avuto testimonianza in questi ultimi giorni, quando in parlamento si Þ discussa la difficile scelta se era opportuno un intervento della
Nato in Serbia.
Cosi gli antichi spettri del passato sono riemersi, aspri
Come lo furono allora.
Il Presidente del governo DÆAlema che deve rispettare il patto Atlantico e costretto, almeno ad ascoltare le proteste dei Comunisti di Cossutta, senza dei quali lÆattuale governo non avrebbe la maggioranza per governare il paese. Da questa situazione delicata, come un improvvisato acrobata il presidente del governo, presta assoluta fedelt. ai patti firmati 50 anni fa e allo stesso
Tempo si augura e insiste per una riapertura del negoziato.
Volendo tracciare una breve cronaca storica di quei giorni del ’49, la Nato avrebbe dovuto configurarsi come un dispositivo di sicurezza per il paese, la decisione venne portata in parlamento da De Gasperi
Che comunic= ai parlamentari la scelta fatta dal consiglio dei ministri. La decisione era motivata nel contesto delle Nazioni Unite ed l’Alleanza era uno scudo protettivo per la difesa e l’indipendenza del paese .Alla suddetta decisione non mancarono le critiche
anche molto dure, da parte di socialisti e comunisti secondo i quali l’Alleanza Atlantica aveva » un netto carattere aggressivo e offensivo nei confronti del paese «o ancora che il patto atlantico svelava » la grave
prova della politica aggressiva degli Stati Uniti d’America». Le motivazioni che apportarono gli esponenti dell’opposizione parlavano della giovane e potente alleanza come l’espressione «dell’arroganza americana e la sua ingerenza nelle giovani democrazie Europee».
Un significativo intervento fu quello di Palmiro Togliatti del Partito Comunista che il 15 marzo afferm= che il suo partito diceva «no» in quanto la nuova alleanza era » un patto di preparazione alla guerra e quindi come una espressione di una politica di aggressione e aperta ostilit. all’Unione Sovietica», rincarando la dose con esplicite critiche per gli uomini della maggioranza, che stavano » tessendo ai danni del popolo Italiano, della sua indipendenza e della sua libert. «.
In soccorso della decisione del governo vennero alcuni
parlamentari quali Corbino che riferiva i pericoli del progetto politico dell’Unione Sovietica e i suoi sogni tutt’altro sopiti di avere uno sbocco diretto sul Mediterraneo e no mancarono altre posizioni di marca estremamente anti-sovietica, che a differenza dei comunisti, vedevano il principale nemico nell’Unione Sovietica, pertanto l’adesione all’Alleanza era da considerarsi non come una politica di aggressione bens_
come un dispositivo atto alla difesa del territorio Italiano. Sulle stesse posizioni fu l’intervento di La Malfa che dichiar= come la Nato era » un mezzo pacifico, per la ricostruzione dell’intera Europa».
Come si evince le decisioni e il senso delle dichiarazioni del governo e dell’opposizione erano lacerate da profonde fratture, adesso che L’Italia e’ diventata una porta aerei naturale ed S impegnata in prima linea in questa guerra in Serbia S importante rammentare quelle turbolente giornate del parlamento Italiano, e alla luce delle attuali vicende jugoslave, la storia ha dato ragione al governo e ai quanti lo sostennero in quella decisione. Difatti, l’Alleanza per 50 anni ha avuto il compito principale di «ombrello protettivo» per l’Italia e per tutta l’Europa,
con le garanzie che nel vecchio continente appena uscito dalla barbarie nazista si sviluppassero le culture
della libert., del diritto e della democrazia.
E poi, anche la stessa possibilit. di dibattere e criticare e essere pacifisti o essere anche anti-americani lo dobbiamo, forse, in parte o interamente anche alla cultura di libert. e democrazia della quale la Nato
E’ frutto.
Carlo Stigliano